Primo giorno: trasferimento da Arcore al rifugio Lagazuoi
Tempo di salita: 5 ore Dislivello in salita: 1400 m. Equipaggiamento: da media montagna
Secondo giorno: dal Rif. Lagazuoi al Rif. Fanes
1° itinerario: ferrata Tomaselli - Alta Via dei Fanis - Rifugio Fanes
Tempo: 7 ore circa. Dislivello in salita: 700 m. Difficoltà: EEA; ferrata difficile e molto esposta
Equipaggiamento: da media montagna, con kit da ferrata e pila frontale
2° itinerario: Rif. Scotoni- Alta Via numero 1 - Rifugio Fanes
Tempo: 4 ore circa. Dislivello in salita: 300 m. Difficoltà: E
Terzo giorno: Dal Rif. Fanes al Col Bechei de Sora e ritorno ad Arcore
Tempo: 4.30 ore Dislivello in salita: 800 m Equipaggiamento: da media montagna Difficoltà: E
1° giorno, venerdì. Da Cortina si segue in auto la statale 51 in direzione Dobbiaco, dopo 5 km un cartello indica a sinistra la stradina per la Val di Fanes e la Val Travenanzes che si segue fino ad un posteggio in prossimità del Centro visitatori del Parco delle Dolomiti d'Ampezzo (1330 m). La nostra escursione inizia sulla stradina (segnavia n 10) che si addentra con andamento pianeggiante nella valle passando sotto le rocce di Podestagno e attraversa quindi lo sbocco della gola del Ru dei Cavai e, poco più avanti, il Boite e il torrente di Fanes. Salendo leggermente si raggiunge il Ponte Alto (1440 m), che oltrepassa a 80 m di altezza la stretta gola rocciosa del Rio Travenanzes. Alla diramazione poco più avanti (segnavia n 401) si segue la pista ghiaiosa pianeggiante che parte a sinistra fino al ponte successivo, il Ponte dei Cadoris. Qui si oltrepassa nuovamente il Rio Travenanzes, alla biforcazione si prende la destra e si sale alla Val Travenanzes. Ben presto si abbandona il bosco; sulla destra si erge l'imponente parete sud della Croda del Vallon Bianco. Salendo moderatamente ci si addentra nella valle. Sui pascoli del Pian Travenanzes la fossa si allarga, le pareti rocciose si discostano alquanto. La strada sale a tornanti su per un pendio coperto di pini mughi fino alle rovine della Malga Travenanzes (1965 m, ore 2). A destra sale il sentiero per la Forcella Casale e a sinistra quello per il rifugio Giussani, noi continuiamo sul sentiero 401 fino ad arrivare alla Forcella Travenanzes e successivamente alla Forcella Lagazuoi, da dove in breve si arriva al rifugio Lagazuoi 2752 m
2° giorno, sabato. 1° itinerario: Ferrata. Dal Rif. Lagazuoi in breve si scende alla Forcella del Lagazuoi e, sempre per la pista dell'Armentarola, si continua a scendere fino ad incrociare il sentiero 20b. Per questo si traversa sotto il Lagazuoi Grande e quindi si sale alla Forcella Grande, da cui si raggiunge il vicino Bivacco Della Chiesa, posto nei pressi dell'attacco della ferrata. (ore 1) La ferrata all'inizio traversa a sinistra su roccia molto levigata, sale pochi metri e devia nuovamente verso sinistra dove si trova uno dei punti più delicati della ferrata rappresentato da un breve passaggio in traversata che sollecita notevolmente le braccia .La via prosegue su pareti verticali ed esposte ma la roccia diventa più "gradinata" fino a raggiungere la parte più tranquilla rappresentata da alcuni gradoni di roccia abbastanza facili anche se un pò affannosi ed un sentiero che porta a sinistra per l'Alta Cengia di Fanes; si prosegue a sinistra fino alla base di ripidi tratti attrezzati con sola fune fino ad un pulpito da dove parte il tratto finale ed impegnativo rappresentato da un lungo diedro fino ad una forcella ed alcune placche ruvide estremamente esposte anche se abbastanza inclinate che conducono rapidamente alla Punta Fanes Sud -2980mt- (ore 2 dall'attacco). In circa 30 minuti si scende, con funi fisse, lungo il più facile anche se ancora ripido percorso attrezzato che percorre il versante NE, fino alla Selletta Fanis (2830m). Dalla sella tracce di sentiero scendono in direzione N nel Cadin di Fanis, - ripido ghiaione - sulla sinistra si apre la galleria che fora la Cresta di Fanis e porta sul lato ovest e si prende verso destra la spettacolare cengia che corre sulle pareti a picco sul laghetto Lagazuoi e lo Scotoni ed esce infine su un dorso roccioso sotto la cima della Punta Fanis di Mezzo. Si seguono ora le marcature rosse scendendo a nord ovest per detriti fino alla Forcella del Lago (2486 m). Da qui si segue il tracciato dell'Alta Via numero 1; si scende nel Vallon di Campestrin, si risale di poco fino al Passo Tadega - 2157 m - e si scende fino all'Alpe Fanes Grande. Ora, su strada sterrata, si raggiunge Malga Fanes Grande e sempre seguendo il percorso dell' Alta Via si arriva al Lago di Limo e subito dopo al rifugio Fanes 2060 m (ore 7).
2° giorno, sabato. 2° itinerario: Alta Via numero 1 Dal rifugio Lagazuoi si scende alla Forcella Lagazuoi e si prende a sinistra il sentiero numero 20 che si abbassa all'omonima alpe all'ombra delle pareti occidentali delle Cime di Fanis. Dopo poco si arriva al Lago di Lagazuoi (2180 m) sovrastato dalla verticale parete della Torre del Lago, qui è doverosa una sosta per ammirare il paesaggio, chi vuole può scendere al rifugio Scotoni 1985 m da dove c'è un'ottima vista sulla Cima di Lago e sulle Comturines. Tornati al lago si risale il ripido pendio detritico fino alla Forcella del Lago 2486 m si scende nel Vallon di Campestrin, si risale di poco fino al Passo Tadega - 2157 m - e si scende fino all'Alpe Fanes Grande. Ora, su strada sterrata, si raggiunge Malga Fanes Grande e sempre seguendo il percorso dell' Alta Via si arriva al Lago di Limo e subito dopo al rifugio Fanes 2060 m (ore 4).
3° giorno, domenica. Dal rifugio Fanes si torna al Lago di Limo, si svolta a sinistra (est) su un sentiero evidente, però non numerato, che sale al verde ripiano (2565 m) fra lo "Spalto" inferiore e le rocce superiori del Col Bechei, detto anche Parei; dove ci sono resti di una postazione di artiglieria. Si abbandona il sentiero per alzarsi sulla sinistra sul ripido pendio e raggiungere senza difficoltà tecniche la vetta panoramica del Col Bechei de Sora (2794 m ore 2). Si ritorna indietro fino al Lago di Limo e si prende il tracciato numero 10 che scende nella Valle di Fanes, si costeggia il Rio Fanes e si giunge all'omonimo lago (1832 m). La strada sterrata prosegue con una serie di tornanti sovrastata dall'impressionante parete sud del Taè fino ad arrivare alla prima delle due cascate. Le cascate sono visitabili tramite facili sentieri attrezzati. Si arriva quindi al Ponte Alto dove si ritrova il percorso del primo giorno ed in breve si arriva alle macchine (ore 4.30)
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