Tradizionale gita alla nostra cara Madonnina; è la nostra festa in montagna a cui tutti i soci, i famigliari e gli amici dovrebbero partecipare. Noi tutti appassionati frequentatori di montagna abbiamo sicuramente qualcosa da chiedere alla Madonnina e dobbiamo anche dire grazie se siamo ancora tutti presenti a questa festa.
A mezzogiorno taleggio e tutto quanto passa il convento CEA presso la baita Cabretondo.
Dalla statale della Val Brembana, dopo l’abitato di S. Giovanni Bianco si prende a sinistra in direzione Sottochiesa dove si arriva avendo percorso la gola con strada abbastanza stretta. Appena oltrepassato l’abitato di Sottochiesa si prende a destra in direzione Pizzino. Sempre su strade strette si passa la frazione di Grasso e prima di arrivare a Pizzino, quando la strada si allarga, si prende a destra con indicazione Capo Foppa e rifugio Gherardi. Alla fine della strada, che a tratti non è asfaltata, si lascia la macchina al posteggio o 200 metri prima dove parte il sentiero principale.
Itinerario n. 1 – segnavia 120: dal piazzale ritornare fino a trovare (sulla destra) il sentiero con indicazione per il rif. Gherardi. Seguire il sentiero che prima procede verso destra e poco dopo taglia verso sinistra fino ad arrivare ad un bel pianoro (si può seguire anche la scorciatoia che prende subito a sinistra ma è più faticosa). Alla fine di questo si passa sulla destra di una casa e ci si alza sempre su sentiero ben tracciato fin ad arrivare al rif. Gherardi (ore 1).
Da qui si prosegue passando da un laghetto in direzione dell’ex rifugio Battisti dove il sentiero continua sulla destra e dopo esserci alzati un poco si attraversano dei canaloni. Alla fine di questi si trova la baita del Guardiacaccia, con il tetto spiovente, che noi evitiamo tagliando sotto sul sentiero verso destra sempre in salita ed arriviamo ad un altro pianoro dove troviamo la baita Cabretondo (ore 1 – ore 2 totali). Da qui si scende leggermente prima di affrontare il tratto più faticoso che ci porta a 2000 m. della cima Aralalta da dove poi su tracciato quasi pianeggiante si arriva al Pizzo Baciamorti ed alla nostra Madonnina (ore 0,5 – ore 2,5 totali).
Itinerario n. 2 – segnavia 125: dal piazzale si prosegue seguendo la strada sterrata che ci porta in breve ad alzarci di quota. Seguendo il sentiero e facendo attenzione al bivio dove c’è una stanga a proseguire a destra si arriva con alcuni saliscendi e dopo aver passato una baita al passo Baciamorti (ore 1,15). Da qui si prende il percorso sulla sinistra che rimane in cresta (l’altro percorso va in direzione del rif. Cazzaniga) e seguendo il filo della cresta molto bella anche se più faticosa dell’altro itinerario si arriva al Pizzo Baciamorti (ore1,15 – 2,30 totali).
In caso di terreno scivoloso si consiglia di arrivare al rif. Gherardi percorrendo un tratto dell’itinerario n. 2 ed al bivio della stanga prendere a sinistra, passare la stanga e seguire la strada sterrata fin ad avvistare il rifugio.
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