Dal parcheggio auto all'ingresso del borgo di Cusato, si entra in paese e, poco dopo, si incontra il primo cartello indicante la meta.
Si imbocca, quindi, una stradina selciata che sale fra prati e macchie di bosco per poi diventare sterrata e prendere gradatamente quota. Qualche bandierina bianco-rossa ci accompagna lungo il percorso che lambisce Cascina Coloreto e prosegue nella verdeggiante valletta; ad un bivio con cartello prendiamo a sinistra una sterrata un po' più stretta che sale nel bosco sbucando ad una sella (Forcella Occidentale Trentapassi) dove, nei pressi di alcuni massi erratici, si trova una palina con cartelli escursionistici.Prendiamo ora a sinistra passando a monte di un capanno di caccia e proseguiamo dapprima ancora nel bosco per poi uscire su una panoramica spalla. Poco dopo la salita ci porta al Forcellino di Zuf, da dove si prosegue lungo il crinale su comoda traccia sassosa. Attenendosi alla cresta possiamo raggiungere per prima la croce che sta sull'anticima orientale della Corna Trentapassi, dalla quale, dopo aver perso leggermente quota, si risale alla croce della vetta principale (1.248 m s.l.m.). Il panorama è estesissimo sul Sebino, verso occidente sui monti bergamaschi fra i quali spicca la muraglia della Presolana, e ancor più il là fino ad arrivare, nelle giornate più limpide al Monte Rosa. Sud si apre verso la pianura e arriva agli Appennini.
Si torna al Forcellino di Zuf e a questo punto si prosegue verso destra lungo il crinale, alla volta del Monte Vignole (cartello indicatore).Con suggestivo e divertente percorso su sottile ma bonaria cresta rocciosa, si giunge alla base dei pendii erbosi che portano in cima al tondeggiante Dosso Tondo.Si prosegue ora attenendosi prevalentemente al crinale, evitando una traccia che taglia invece in piano sul versante orientale della cresta, standone poche decine di metri valle (percorso un po' invaso dalla vegetazione anche se chiaro). La bella cavalcata di cresta ci porta in cima al Monte Vignole da dove si scende sempre lungo ripido crinale fino alla sella fra questa cima e la più rocciosa Punta del Cunicolo. Dall'intaglio, si divalla scendendo nel valloncello che solca il lato orientale della montagna.Dopo aver perso circa 300 metri di dislivello, il sentiero piega a sinistra ed inizia a tagliare in piano le pendici inferiori del versante. Superati alcuni valloncelli ci si immette su un tracciato più largo e poi su una sterrata che in breve riporta in paese.
Una volta tornati al parcheggio faremo un visita alle piramidi Zone.
Il paese è adagiato ad un'altitudine di circa settecento metri in una conca distesa ai piedi dei monte Guglielmo, una terrazza naturale da cui si gode un'ottima vista del lago d'Iseo. Percorrendo la strada che collega Marone a Zone, poco prima di giungere alla frazione di Cislano, si apre maestoso lo scenario delle piramidi di erosione. Questo rarissimo fenomeno naturale, che vanta pochi esempi al mondo, è causato dall'azione dell'acqua su un terreno morenico in forte pendenza; i grossi massi adagiati sulla sommità delle piramidi agiscono come "cappelli" protettivi al terreno sottostante, riducendo in tal modo gli effetti dell'acqua. La riserva naturale è accessibile dalla nuova area attrezzata situata poco dopo l'abitato di Cislano. La Riserva Regionale delle Piramidi di Erosione di Zone, istituita nel 1984, si sviluppa su una superficie di circa 21 ettari ad un altezza tra i 400 ed i 600 metri sul livello del mare. Il vasto deposito morenico che dà origine alle Piramidi di Zone è stato lasciato circa 150.000 anni fa da una lingua laterale, penetrata nella valle del Bagnadore, dell'imponente ghiacciaio proveniente dalla Valle Camonica che, durante la terza glaciazione di Riss, riempiva il bacino ora occupato dal lago d'Isèo con uno spessore di oltre 600 metri. Il terreno morenico è costituito da materiale fine (argilla, limo e sabbia) e da materiale grossolano (massi e ciottoli). L'azione erosiva della pioggia sul deposito morenico isola, a poco a poco, grossi massi di roccia (fino a 6 metri di diametro). Tali massi esercitano un'azione protettiva, ad ombrello, sul materiale sottostante fino a modellare una colonna di terra: la piramide, che può raggiungere i 30 metri di altezza, ed è inoltre riparata da una pellicola protettiva formata dell'argilla insolubile che viene trasportata dall'acqua lungo i fianchi della stessa. Quando il masso sommitale cade, la piramide si disgrega rapidamente fino a trovare un altro cappello ad un livello inferiore.
Esiste un unico percorso circolare della lunghezza di circa 1 km di facile percorrenza lungo il quale sono dislocati diversi pannelli didattici esplicativi del fenomeno e delle caratteristiche del territorio (geomorfologia, flora, fauna, ecc.). Durata del percorso circa un'ora.
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