ALPI PENNINE: MONT COLLON
Tour tra Italia e Svizzera: Valpelline, Val dHerens e Val d'Arolla ~ 3.637 m s.l.m.
Dal 12 al 17 Luglio 2009
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INFO E CONDIZIONI |
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Adesioni: |
Dal 5 al 30/6/2009 |
Accesso auto: |
Arcore-Aosta- |
Mezzo trasporto: |
Mezzi Propri |
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Valpelline-Place Moulin |
Prezzo gita: |
c/o sede |
Dislivello max.: |
1.400 m |
Punto ritrovo: |
Posteggio bus FS |
Difficoltà: |
PD |
Orario partenza A: |
h 7.00 |
Equipaggiamento: |
da alta montagna (**) |
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- (**) Dotazione min.: ramponi, piccozza, ghette, imbracatura, casco, sacco letto, occhiali.
- Iscrizione presso la nostra sede con versamento quota-parte come caparra.
- Minorenni con obbligo di accompagnatore (un genitore o chi ne svolge le veci).
- Indispensabile documento valido per l'espatrio.
- RISCHI: con l'iscrizione alla gita il partecipante dichiara esplicitamente l'accettazione integrale e senza riserva alcuna del "REGOLAMENTO GITE.
Pertanto, con particolare riferimento ai rischi ed ai pericoli insiti nell'attività escursionistica in ambiente montano, egli manleva esplicitamente il C.E.A.-Sottosezione CAI di Vimercate ed i propri organizzatori-accompagnatori da qualsiasi responsabilità derivante da eventuali incidenti e/o infortuni occorsigli prima, durante e dopo lo svolgimento della gita-escursione. I coordinatori C.E.A. si riservano a proprio insindacabile parere di apportare al programma in qualsiasi momento eventuali modifiche per motivazioni tecniche, organizzative e di sicurezza.
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DESCRIZIONE E ITINERARIO |
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MAPPE DEI PERCORSI
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1° GIORNO
Durata percorrenza: 4÷5 h
Dislivello max.: 900 m
Difficoltà: EE
Dalla diga di Place Maulin al rifugio Aosta
Dal posteggio accanto alla diga si procede lungo la stradina sterrata che conduce al Rifugio Prarayer. Il primo tratto del percorso costeggia il lato settentrionale del lago. Dopo circa 45 minuti di cammino si supera il torrente che scende dalla Comba d'Oren e si incontra la piccola Cappella di La Lè (1.992 m s.l.m.); si prosegue in leggera salita sino ad incontrare dapprima un alpeggio ed in seguito il RifugioPrarayer.
Si oltrepassa il rifugio seguendo le indicazioni per il Rifugio Aosta (10A) percorrendo un tratto quasi pianeggiante immerso nel lariceto; dopo alcuni minuti si attraversa il torrente Braoulè su di un paio di passerelle in legno sino a raggiungere il bivio per l'alpe Bella Tsa nei pressi di un ponte in legno. Si svolta a sinistra e si inizia a risalire un ripido pendio passando vicino ad un larice monumentale. Si esce dal bosco e si inizia a percorrere un tratto a mezza costa, svoltando lentamente verso sinistra ed inserendosi nella comba Tsa de Tsan. Ci si addentra nello splendido scenario glaciale del vallone procedendo intervallando tratti pianeggianti nei pressi del Buthier a rapide risalite su morene detritiche. Si raggiunge, verso la fine del pianoro, il bivio per la Tsa de Tsan (2.520 m s.l.m., 3.30 h): qui si incontra un ponticello che ci porta sulla sinistra orografica del Buthier e si procede in direzione del rifugio, ora visibile. Si procede ora su un terreno morenico marciando su detriti e sfaciumi che coprono i ghiacci; si supera un ponte naturale, qui vicino nasce il Buthier, giungendo ai piedi di una bastionata di rocce ferruginose. Qui inizia il percorso attrezzato: comodi pioli accompagnati da catene permettono di superare alcuni passaggi difficili causa le rocce levigate dall'erosione glaciale. In breve si raggiunge il pendio detritico sottostante il rifugio che, dopo una serie di tornanti, viene infine raggiunto (2.781 m s.l.m., 4.30 h).
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2° GIORNO
Durata percorrenza: 5.00 h + 3.00 h per le cime
Dislivello max.: 900 m + 500 m per le cime
Difficoltà: PD
Dal rifugio Aosta alla Cabane de Bertol con possibile salita alla Tete de Valpelline (3.800 m s.l.m. e Tete Blanche 3.724 m s.l.m.)
Si segue il ripido sentiero che sale dietro al rifugio; attraversando sfasciumi e nevai si giunge, con l'aiuto di catene, alla fascia rocciosa che sostiene il Colle della Division (3.314 m s.l.m.). Si mette piede sul ghiacciaio di Tza de Tzan e si risale a destra l'ampia conca glaciale badando ai crepacci, soprattutto a stagione avanzata. Si risale il ripido pendio che porta sulla dorsale e si prosegue quasi in piano su terreno più facile. Si percorre l'ampia dorsale glaciale in direzione sud e superati gli ultimi brevi pendii si raggiunge la cresta nevosa che porta alle roccette della vetta (3.798 m s.l.m.) . Panorama stupendo su Cervino, Dent d'Herens e su tutta l'alta Valpelline .
Dalla cima si torna in breve al Col de Valpelline si scende sullo Stockjigletscher e si risale al Col d’Herens. Da qui è possibile salire lungo il crinale nord est, facile e nevoso, alla Tete Blanche (3.710 m s.l.m.; 2 ore andata e ritorno dal colle). Dal Col d’Herens si continua per il plateau omonimo: dopo un abreve discesa sul Glacier du Mont Mine con dolce percoro sotto i Dents des Bertol si arriva al Col de Bertol (3.311 m s.l.m.). Il rifugio è posto sulle rocce a destra e lo si raggiunge con un breve percorso attrezzato.
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3° GIORNO
Durata percorrenza: 6.00 h
Dislivello max.: 1.100 m in salita e 1.300 m in discesa
Difficoltà: F
Dalla Cabane de Bertol alla Cabene des Vignettes
Dal colle si discende verso Ovest il pendio nevoso formato dai resti del Glacier de Bertol. Al termine del nevaio si segue le traccia che poi diventa sentiero e si arriva ai Plans de Bertol; da qui si prende la mulattiera che porta fino all’abitato di Arolla (1.988 m s.l.m.).
Da Arolla si prende il sentiero che inoltrandosi nel bosco sale alla presa d'acqua alla quota 2.204 m s.l.m., si segue il sentiero di sinistra che sale sulla morena fino a quota 2.600 m s.l.m. dove si devono superare dei gradini rocciosi facili con itinerario ben segnalato. Superata la fascia rocciosa si contorna la base del Glacier de Piece per andare a metterci piede sulla sua riva destra Est. Si rimonta interamente il ghiacciaio sulla riva destra fino all'altezza della seraccata superiore dove ci si sposta verso il centro e si sale al Col des Vignettes 3.160 m s.l.m. e da li verso Est in piano alla capanna.
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4° GIORNO
Durata percorrenza: 8.00 h
Dislivello max.: 1.200 m
Difficoltà: PD
Dalla Cabene des Vignettes al Rifugio Nacamuli, salendo la Pigne d’Arolla 3.796 m s.l.m. e la Becca d’Oren Est 3525 m s.l.m.
Salita alla Pigne d’Arolla (2.30 ore):
dalla capanna si raggiunge l'estremità Est del Col des Vignettes, si attraversa in leggera salita per circa 200 metri in direzione SSW il ghiacciaio che scende dalla Pigne d'Arolla e poi si risale direttamente il pendio ripido evitando sulla sinistra una seraccata (attenzione alla caduta di ghiaccio). Dopo la seraccata il pendio si fa più dolce e si risale puntando alla piccola sella nevosa che divide le due cime della Pigne d'Arolla. Dalla sella si può raggiungere in breve sia la vetta principale 3.796 m s.l.m. per un pendio nevoso oppure la vetta Sud 3.772 m s.l.m. per una bella cresta nevosa.
Tornati al rifugio ci si immette sul Glacier du Mont Collon, si transita al Col de Chermontane e, passando sotto al Petit Mont Collon, si risale fino al Col de l’Evenque (3.390 m s.l.m.). Dal colle si piega verso destra e si raggiunge così la rampa finale della Becca d 'Oren, caratterizzata da un breve pendio con pendenza attorno ai 40°. Giunti in cresta brevemente si tocca la vetta.
Per la discesa si torna al colle e si scende sul versante italiano del ghiacciaio fino ad attraversare il Col Collon da dove, su pietraie, si scende al rifugio Nacamuli.
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5° GIORNO
Durata percorrenza: 3.00 h
Dislivello max.: 900 m
Difficoltà: PD
Rifugio Nacamuli alla Punta Kurtz e Mont Brulè 3591 m e ritorno al rifugio
Al mattino, per sentiero, dal rifugio si scende nella conca detritica retrostante rimanendo sulla sinistra per perdere meno quota e si risale ripidamente al vasto pianoro del Col Collon (3.114 m s.l.m., 1 ora), dove si volge decisamente a destra verso l'ampio pendio che scende dalla spalla della Punta Kurz. Si risale il ripido pendio spesso nevoso o ghiacciato, fino ad un plateau che si segue verso sinistra, per breve cresta (possibile cornice) si raggiunge la vetta della Punta Kurz (3.496 m s.l.m., 1.30 ore dal colle, 2.30 ore dal rifugio).
Si scende per la glaciale cresta opposta, facile ma un po' esposta a nord e con qualche crepaccio specie presso la massima depressione, si supera un tratto affilato con saliscendi e si risale definitivamente per il filo ripido e sovente ghiacciato fino all'ampio cupolone della vetta (45 minuti dalla Kurz, 3.15 ore dal rifugio). Discesa a ritroso per lo stesso itinerario.
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6° GIORNO
Durata percorrenza: 2.30 h + 4.00 h discesa
Dislivello max.: 500 m + 1.500 m discesa
Difficoltà: F
Dal Rifugio Nacamuli alla Becca Vanette 3.361 m s.l.m. e ritorno alle macchine
Dal rifugio, salendo sulla sinistra nella pietraia, si raggiunge una conca detritica o nevosa sottostante la bastionata rocciosa che porta al Col Collon, ad una quota di 2.990 m s.l.m.. Nei pressi di un grosso ometto, si abbandona il sentiero che conduce al Col Collon e ci si porta verso destra (ometti) fino a raggiungere quello che resta del piccolo Ghiacciaio del Col Collon. Si risale il piccolo ghiacciaio puntando verso un ripido pendio nevoso e/o di sfasciumi sottostante la quota 3.373 m s.l.m. puntando ad una spalla nevosa.
Aggirate alcune rocce si punta verso il Col du Laurier Noir, raggiungibile salendo un ripido pendio nevoso e delle facili roccette terminali. Raggiunto il Col du Laurier Noir a quota 3.291 m s.l.m., si prosegue per la facile cresta Nord-Est (ometti) su neve o detriti, superando l'anticima, si scende brevemente e poi si risale fino arraggiungere la ben visibile cima della Becca Vannetta, sormontata da un ometto di pietra, dove si trova il quaderno di vetta.
Discesa per lo stesso itinerario. Dal rifugio si scende velocemente su detriti in direzione Sud-Sud-Ovest fino alla gola del Pissonet, dove il passaggio è facilitato da delle catene e scalini di ferro. Ci si abbassa ancora fino al Plan d’Gan (2.500 m s.l.m. circa), si segue il torrente che conduce ai pascoli dell’alpe La Garda e all’Alpe d’Oren. Poco sotto si incontra un bivio e, svoltando verso destra sul sentiero numero 8, si arriva all’alpe Arpeyssaou (2.120 m s.l.m.), da dove in pochi minuti si giunge alla diga di Place Moulin.
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FOTO DELLA GITA
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REPORT GITA |
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