Dalla strada discendente verso la spiaggia di
Fetovaia, in prossimità dell'Hotel Galli, si imbocca un sentiero (segnavia 126) che
inizialmente attraversa l'abitato per poi divenire
sterrato con tracciato parallelo alla strada provinciale. Si incrocia quest'ultima lungo la costa
passandovi sopra per poi procederne parallelamente.
Si sbuca nuovamente sulla provinciale, percorrendola per circa 300 metri, indi il sentiero si
mostra nuovamente nei pressi di una curva. Si scende sino alla spiaggia di
Pomonte. Si segue una via degli Oleandri e risalendo fino alla chiesa che
appare alla nostra sinistra. Ci si sta addentrando in una delle aree più
selvagge ed affascinanti dell'Elba, risalendo la vallata che si
sviluppa sul versante occidentale del monte Capanne, visibile sopra di
noi. La valle è una delle più belle di tutta l'isola, ricca di terrazzamenti coltivati
che negli ultimi anni hanno preso nuovo vigore, dopo
essere stati lasciati in parte incolti.
Oltrepassato il borgo ci si incammina oltre un ponticello da dove
inizia la valle vera e propria (segnavia 9). Sia a sinistra che a destra si trovano
le vigne e, salendo lungo il sentiero che alterna tratti in granito ad
altri su terra, si inizia la lenta risalita. Siamo lungo la mulattiera
che percorre la valle dei Mori, che prende il nome dalle frequenti
incursioni saracene che infestavano ai tempi la zona; il paese di Pomonte, come
molti altri elbani, era ubicato in origine sulle colline per
prevenire questo tipo di attacchi. Mentre si risale, sulla cima del
versante settentrionale, si nota il colle di San Bartolommeo (non è un
errore ortografico, si scrive realmente così!) con la sua antica chiesa. Il luogo a
dispetto di oggi era densamente abitato e il percorso era la normale
strada che univa Pomonte a Valle Buia e a San Piero in Campo. Lungo il
tragitto ci accompagna fedelmente il torrente Barione e si mantiene la
destra in occasione dei pochi bivi presenti. La vegetazione si
infittisce grazie alla costante presenza d'acqua; si passeggia
all'ombra di castagni, lecci e numerose specie di felci sino a giungere a "Le Filicaie" (alt. 870 m s.l.m.).
Si imbocca ora il sentiero (segnavia 0) che ci conduce alla vetta del monte Capanne (alt. 1.019 m s.l.m.).
Dopo una meritata sosta rifocillatrice si ridiscende dallo stesso precedente sentiero sino a "Le Filicaie" per
poi imboccare in leggera discesa il sentiero (segnavia 8) che attraversa il "Colle della Grottaccia"
(alt. 630 m s.l.m.) ove sulla destra (segnavia 31) ci si dirige alla zona de "Le Mure":
un antico insediamento villanoviano su cui si sono insediati i più recenti caprili istituendo
una continuità storica che rende vivi questi luoghi. Si continua
a scendere oltrepassando la cresta che ci fronteggia ad ovest e da qui
si ridiscende nuovamente verso la valle di Pomonte. Pochi metri e si
abbandona il sentiero per svoltare a sinistra (segnavia 35) dirigendosi nella valle
della sughera dove si trovano numerose tombe preistoriche, sempre in
compagnia della preziosa presenza dei caprili. Da qui una ripida
discesa ci riporta nel centro di Fetovaia, la cui splendida spiaggia
avvistata nell'ultima parte del tragitto rinfresca quanto un tuffo
reale nell'acqua.
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