Settembre 2001
VENERDI'
12/10/2001 alle ore 21
presso L'AULA MAGNA DELLE SCUOLE MEDIE di
via Monginevro ad Arcore
CON TANTO DI
TOMBOLATA, DIAPOSITIVE e... RINFRESCO!
Tutte le persone che si vogliono impegnare nelle attività sono bene accette e si possono anche candidare per il consiglio C.E.A.. Si possono votare un massimo di 10 candidati e se non puoi essere presente all'assemblea puoi imbucare i tuoi voti nella cassetta postale fuori della sede.
BREVE
STORIA DI UN PRESIDENTE
Siamo
ormai alle ultime battute dell'anno sociale 2000/01. Mi piacerebbe poter
tracciare una descrizione, magari ricordando i momenti più belli o
significativi dell'attività del CEA negli ultimi 12 mesi. Tuttavia, la mia
quasi costante…assenza alle escursioni ed iniziative in genere mi impedisce di
farlo.
Un
anno fa mi sono preso con il CEA l'impegno della presidenza. Sapevo che i nuovi
impegni familiari mi avrebbero creato dei problemi ma, considerata la mancanza
di altri volontari a ricoprire la carica avevo deciso, alla fine di una lunga
discussione con gli altri consiglieri, di provare. La voglia e la motivazione
non mancavano e, per tutto il corso della stagione invernale, ho cercato di
soddisfare le esigenze del CEA almeno rendendomi disponibile in maniera costante
presso la sede (ma altri hanno dovuto seguire corsi, gare, gite, …). Dopodichè
la mia presenza si è rarefatta: ho dovuto fare una scelta tra CEA e famiglia,
dando decisamente priorità a quest'ultima.
Mi
provoca imbarazzo essere consigliere (o presidente) e non essere in grado di
rispettare gli impegni, pertanto (prevedendo che la mia disponibilità si ridurrà
ulteriormente) ho deciso di non ricandidarmi. Mi rincresce perché il CEA è un
buon gruppo, dove c'è la possibilità di fare qualcosa per il prossimo, di
"crescere" e di divertirsi: entrarci a far parte è l'occasione buona
per impiegare bene il proprio tempo.
Prendo
l'occasione per ringraziare tutti i consiglieri (in particolare Gianluca e
Mario) ed i soci per l'aiuto datomi.
Ciao.
Gianni
ATTENZIONE
La
formazione di nuove coppie nel CEA, i matrimoni e conseguenti nascite, hanno
portato alla comprensibile latitanza di alcuni consiglieri e soci.
Per questa
ragione confidiamo in un aiuto più concreto da parte di tutti i soci
volonterosi, anche in vista dell’organizzazione del 40º della società.
21
Ottobre 2001
PRANZO
SOCIALE
Quest’anno
il pranzo sociale si terrà nei pressi di Torino e sarà preceduto da una
gradevole visita della Sacra di S. Michele, distante pochi chilometri dal
ristorante. Il viaggio è previsto in pullman, con partenza alle ore 7. Le
iscrizioni si ricevono fino al 16/10/01. Il costo del viaggio e del pranzo è di
L. 60.000.
Domenica
18 Marzo 2001 ad Alpe Motta, si è svolta la staffetta di 3 ore con 3 atleti per
squadra.
Il CEA per questa manifestazione organizzata
dal comitato CRITERIUM della BRIANZA, ha partecipato con due squadre: la prima,
«MASTER», composta da Teruzzi Guido, Beretta Mario e Vitali Gianpietro, si è
classificata al secondo posto di categoria.
La seconda squadra «PIONIERI» , composta da Beretta Renato classe
1926, Galliani Vittorio classe 1927
e Malacrida Giorgio classe 1942, si è classificata quarta ed è stata la
staffetta che ha superato i 200 anni aggiudicandosi un premio speciale.
Ma chi sono questi moschettieri dello sci?
BERETTA RENATO di 75 anni ha iniziato la carriera con numerose corse
in montagne e una serie di «Monza Resegone»; arrivando allo sci già adulto,
grazie alla sua struttura e alla preparazione, entrava subito in competizione.
Iscritto alla «Pel-e-Oss «di Monza, svolge le prime gare e numerose
Marcialonga.
Arrivato poi all’età della pensione ed avendo più tempo libero, partecipa a
gare internazionali Master e nel 1998 in Germania sale sul podio qualificandosi
terzo campione Mondiale Sci Nordico e primo fra gli Italiani, superato in volata
da un atleta russo.
Nel 1999 partecipa agli stessi campionati in Svizzera, nella cui località
organizzatrice i concorrenti furono trasportati in elicottero, in quanto, la
stessa, isolata per troppa neve; Beretta si classificò secondo.
Per il 2002 il campionato si svolgerà in Canada, dove egli coglierà
l’occasione per festeggiare con la moglie il loro 50° anniversario di
matrimonio.
Il CEA gli consegnerà il gagliardetto del 40° di fondazione che porterà allo
Sci Club Canadese organizzatore.
Il secondo Moschettiere è:
GALLIANI VITTORIO,
74 anni bergamasco DOC, è nato con gli sci ai piedi pur abitando a Bergamo
Alta.
Iscritto alla famosa Società Legler , in estate faceva corse in montagna mentre
in inverno gareggiava per l’Alpina Scais, allenandosi alla Presolana, che
raggiungeva in bicicletta con gli sci di legno legati al canotto.
Dopo essersi diplomato perito chimico, venne assunto dalla FALK di Arcore
entrando nella Società Sportiva FALCK.
Con la chiusura dell’attività agonistica, veniva richiesto alla Sem di Milano
e per tre anni consecutivi partecipava alla gara più lunga del mondo, la famosa
«VASALOPPET» in Svezia.
Entra a far parte del CEA nel 1968 in coppia con il nostro Vitali disputando
numerose Sci Alpinismo, delle quali elenchiamo le più famose: Trofeo
Parravicini, Pizzo Formico, Campionati Italiani
Sitin Val Canale e Val Gerola.
In quest’ultima si classificò secondo e vincendo come premio in palio un
divano letto, arrivò ad Arcore con il portasci
della sua FIAT 600, carico del divano.
Nel 1971, apriva la sua lunghissima serie di Marcialonga, diventandone Senatore.
E per finire ecco il terzo:
MALACRIDA GIORGIO,
più giovane ma prossimo ai 60 anni, arcorese cresciuto nella U.S.A. Casati.
Con le sue gambe da trampoliere, venne scelto come marciatore nell’atletica
leggera.
Ha
vinto numerose gare del C.S.I. di Milano ed ha partecipato ai campionati
Italiani in programma a Roma in quanto scelto dalla grande Società Riccardi di
Milano.
Svolge il servizio militare ad Orvieto al
Centro Sportivo Esercito, partecipando ai Campionati Europei Militari a Monaco.
Entrava al CEA nell’anno di fondazione 1962, partecipando a varie
manifestazioni podistiche tra le quali la Stramilano Bustocca.
Con lo sci nordico cominciò nel 1965 con gare zonali e campionati cittadini
Marcialonga.
Arrivato alla pensione si allena quattro giorni
alla settimana, e i risultati si vedono!
Sono questi i Moschettieri del CEA di Arcore
che tanti sci club ci invidiano, ma solo noi possiamo permetterci grazie alle
sponsorizzazioni del Berlusconi (è una speranza!!)
Il proverbio dice: che vive sperando muore……cantando!!
Gianpiero
VALMALENCO
2001, CHE
BELLA GITA!
E’ stata la più bella gita alpinistica con
così tante persone da quando sono in Cea. Questo era il mio pensiero pochi
giorni dopo la sua conclusione. Aver solcato le nevi della Valmalenco, in 31
persone, aver dato la possibilità a molti di essere in cordata per la prima
volta su un ghiacciaio e di aver visto insieme il panorama stupendo d’alta
montagna è stato proprio bello.
E’ sabato 30 giugno e partiti da Arcore non
molto presto, dopo una sosta al panificio di Caspoggio per i rifornimenti,
arriviamo alla diga dell’Alpe Gera con le nostre auto. Il tempo è bello e ci
incamminiamo verso il rif. Bignami (2401 m), prima tappa della nostra escursione
che ci porterà al rif. Marinelli (2813 m) attraverso la bocchetta di Caspoggio
(2983 m). Anna ed Emilio, invece, si mettono in cammino prima di noi e passano
dal rif. Carate, mentre Cecchino ci raggiungerà in serata dopo aver girato
mezza Valmalenco. Gli zaini sono pesanti e soprattutto chi non è abituato a
portarsi ramponi, ghette, imbraco, moschettoni, piccozza e corda, oltre al
necessario per 2 giorni, soffre un poco all’inizio (ma anche dopo!) a trovare
il passo giusto. L’andatura comunque è tranquilla ed al rif. Bignami ci
riposiamo e mangiamo con tutta calma. I più allenati scalpitano e proseguono
quasi subito, battendo la pista e preparando una corda alla bocchetta per
rendere più agibile il passaggio.
Dopo 1 ora e ½ il grosso del gruppo riparte
camminando subito sulla neve che tiene bene anche senza usare i ramponi.
L’andatura non è veloce e quando arrivano i primi «muri» si rallenta ancora
di più. Il peso dello zaino si fa sentire e le piccole soste aumentano, ma alla
bocchetta di Caspoggio ci arriviamo insieme. Con un poco di cautela e piano
piano passiamo tutti con l’aiuto della corda. Dopo una sosta, per godere del
panorama, si riprende in discesa con qualcuna che invece di assomigliare ad
un'alpinista sembra un soldato dell’armata Rossa durante una parata militare
tanto è la rigidità dei movimenti. Sull’ultimo strappetto prima del rifugio
ci sono dei cedimenti vistosi e le facce che si vedono arrivare alla meta sono
piuttosto stravolte, nonostante l’aiuto di alcuni volontari che recuperano gli
zaini. Bastano però pochi minuti per riprendere le forze e far tornare il
sorriso. Il posto è panoramico e dopo esserci sistemati nelle camere ritorniamo
sul terrazzo per scattare alcune foto e per ammirare le stupende cime che ci
circondano.
Il rifugio è aperto da un giorno e scopriamo
che manca l’acqua. Ci si lava, piedi compresi, in un secchio messo sotto un
canale con l’acqua che si scioglie dalla neve sul tetto. Qui c’era un
cartello con scritto di non sporcare l’acqua perché serve per la cucina,
forse per questo che la cena è stata così saporita. Con la solita allegria ed
accompagnati dal temporale si conclude la giornata, si va a dormire presto perché
l’indomani si parte di buon ora. Dovevamo partire alle 7, ma non abbiamo
tenuto in considerazione che preparare le persone inesperte è piuttosto lungo.
Ho ancora in mente le facce perplesse di chi doveva indossare l’imbraco o di
chi doveva legare i ramponi o fare i nodi. Scegliamo di legarci da subito e tra
fare nodi, mettere i ramponi, ghette e imbraco il tempo passa e riusciamo a
partire alle 8,15 con meta il rif. Pansera al Sasso Rosso (3546 m) attraverso il
passo Marinelli orientale (3120 m). Il Bernina e le cime intorno sono coperte da
nuvole minacciose mentre sopra di noi il cielo è limpido. Il pensiero va a
Filippo ed a Elena che sono partiti alle 5 per raggiungere il rif. Marco e Rosa
(3609 m) intorno al quale viaggiano nuvole nere. Dopo aver immortalato il momento della
partenza con circa 2000 foto il gruppone si mette in viaggio e dopo aver passato
il primo «muro» ghiacciato vicino al rifugio, le cordate arrivano un poco
distanti al passo Marinelli. Qui una
decina di persone, com’era previsto, scendono, seguendo il ghiacciaio del
Fellaria, al rif. Bignami guidati da Anna ed Emilio praticissimi del luogo.
Arrivano anche Elena e Filippo e ci dicono che
al rif. Marco e Rosa c’era bufera e non si vedeva niente a causa della
nevicata. Ci dirigiamo verso il bivacco guidati da Cecchino che in solitaria ci
distacca subito. Passiamo sotto i seracchi del P.Argent e del P.Zupo, saltiamo
dei piccoli crepacci e poco prima del passo di Sasso Rosso (3510 m) comincia a
farsi sentire il freddo. Ci copriamo ed arriviamo al passo dove tira un forte
vento e fa molto freddo. Alcuni proseguono fino al bivacco poco lontano, altre
si fermano cercando disperatamente nello zaino un panino, altre ancora si
siedono al freddo e dimezzano le scorte di cibo. Al passo ci rimaniamo poco
scegliendo di fare una sosta più lunga in basso dove il clima è migliore.
Qualcuna non vede nemmeno il panorama ma solo la forma del panino che sta
mangiando. La discesa procede bene e dopo la sosta riprendiamo il cammino sul
ghiacciaio del Fellaria. Il soldato dell’Armata Rossa ora ha preso più
dell’alpinista e migliora di minuto in minuto. Sull’ultima risalitina la
stanchezza si fa sentire, così ci fermiamo ½ ora anche perché sotto di noi si
vede il rif. Bignami.
Un grazie di cuore a tutti i partecipanti con
la speranza di rivederci ancora così in tanti in posti altrettanto belli ed un
grande grazie a Giorgio che ha scelto e preparato l’escursione e che è stato
in tensione per la sua buona riuscita. .…….è stata proprio una bella gita!
Mario
S.
MARTINO …… CHE PALE!!!!
Venerdì 7 settembre si parte con il CEA per le escursioni alle Pale di
S. Martino, più presto degli altri anni perché il tempo per arrivare al
Rifugio Rosetta è calcolato in 3 ore. Però
quando si arriva a S. Martino il tempo non promette bene, infatti comincia a
piovere. Tutti prendono la funivia
e poi in 15 minuti a piedi si arriva al Rifugio Rosetta.
Sabato ci dividiamo in 3 gruppi: chi vuol fare
la ferrata «Bolver- Lugli», molto bella ma impegnativa, che dura 3 ore di
tempo; chi vuole andare alla Cima Vezzana (3192 m.), la più alta delle Pale di
S. Martino; chi preferisce l’escursione sull’altipiano delle Pale.
Alla sera ci troviamo tutti al Rifugio Pradidali come d’accordo.
Non essendo tanto convinto della ferrata, scelgo di salire la Cima
Vezzana, avendola già fatta una volta col mio amico Amabile.
Durante la salita, con molta pazienza, sono riuscito a trascinare in
vetta Paola, una cozza del gruppo.
Domenica partenza dal Rifugio Pradidali.
Un gruppo decide di fare la Cima Val di Roda, salendo dalla ferrata e
scendendo ancora dalla stessa per trovarci al Passo di Ball con l’altro gruppo
e proseguire, su un tratto di sentiero attrezzato con funi metalliche, per
giungere alle macchine.
Sono stati 3 giorni molto divertenti, anche se
«qualcuno» dice che sono un rompiscatole perché alla mattina molto presto
sveglio sempre tutti.
Il
vecchio «sherpa» Gianni
IL
RICORDO DI UN CARO AMICO
Nella mattinata del 7 Giugno 2001 si
sono svolti i funerali del nostro socio Giuseppe Mariani.
Noi, vecchi soci, con gli ex presidenti
Gianpietro e Mario, abbiamo tutti partecipato alla funzione, accompagnandolo
fino al piccolo cimitero di S. Giorgio di Biassono. Il «Mariani», così veniva
sempre chiamato confidenzialmente, Giuseppe, era stato uno dei primi iscritti al
CEA. Aveva ricoperto cariche come bibliotecario della società e come relatore
presso la sezione del CAI.
Era stato uno fra i primi a capire l’importanza della diffusione della conoscenza della montagna nei suoi aspetti, presso i ragazzi, partecipando attivamente alle prime gite con gli allievi delle scuole medie, fin dagli anni ottanta, proponendo al riguardo tutte le sue esperienze. Di carattere schivo e di poche parole si notava solo per l’alacrità nel lavoro e la moderazione nel comportamento. Ora Giuseppe non è più fra noi; lo vogliamo ricordare per le belle ore passate con lui, salutandolo fraternamente.
Gianantonio
per i soci «anziani»
A PARTIRE DAL 2/10/2001 E FINO AL 28/02/2002
MARTEDI' E
GIOVEDI' DALLE ORE 19,15 ALLE 20,15
PRESSO LA PALESTRA DELLE SCUOLE ELEMENTARI DI VIA EDISON. LE
SCARPE DA USARE DURANTE LA GINNASTICA VANNO CALZATE IN PALESTRA.
N.B.: La ginnastica presciistica è vivamente consigliata come
allenamento a tutti coloro che durante la stagione invernale si
vorranno dedicare ai vari tipi di discipline sciistiche. Si ricorda che serve
obbligatoriamente il certificato medico di sana e robusta costituzione
per attivita' non agonistica.
IL CORO CEA
Vieni a cantare con noi...!!! C'e' il coro CEA!
Il lunedi, in sede alle ore 21, e' sempre giornata di canti e gorgheggi con il maestro Luciano Castoldi.
Fatti coraggio e vieni anche tu!!
ATTENZIONE!!!
In caso di necessità, il gruppo CEA è rintracciabile grazie al telefono cellulare. Ecco il numero: 0347/9471002.
INOLTRE...
NAVIGA CON IL C.E.A. SU INTERNET
al sito:
IN SEDE SONO DISPONIBILI LE MAGLIETTE CON IL SIMBOLO DEL C.E.A., I PILE, I PORTA SKIPASS E GLI STEMMI IN STOFFA DA APPLICARE SU MAGLIETTE, GIACCHE E ZAINI.
IL NUMERO DI TELEFONO DEL C.E.A. E' LO 039-6012956
LA SEDE E' APERTA IL MARTEDI'
ED IL VENERDI' DALLE ORE 21 ALLE ORE 22,30
ANNO 2001 - SETTEMBRE - N. 145
REDAZIONE: Ornella, Paola, Gianpiero, Gianni, G. Antonio, Gianni C., Gianluca, Mario.