L’itinerario proposto è un meraviglioso viaggio nel cuore della storia dell'Isola d'Elba. La prima parte percorre la fertile valle di Pomonte con i suoi tipici terrazzamenti, dove ancora riecheggia il pericolo delle incursioni saracene, mentre la seconda si svolge tra insediamenti villanoviani e vecchi caprili dei pastori affacciati sul mare, per concludersi alla splendida spiaggia di Fetovaia. Nelle giornate serene dalla vetta un maestoso panorama si presenta ai nostri occhi: dalla Corsica a tutte le isole dell'arcipelago. Una volta giunti al Colle della Grottaccia la salita finale alla vetta del Monte Capanne sarà soggetta a verifica della fattibilitàin funzione delle condizioni meteo e/o dello stato fisico dei partecipanti.

Un'uscita in barca a vela da sempre delle magnifiche emozioni. Quando poi si ha la possibilità di navigare in un tratto di mare dove non è affatto raro avvistare delfini e balenottere, questa esperienza può diventare indimenticabile. Durante la navigazione osserveremo le magnifiche spiagge e calette dell'Elba da una prospettiva veramente "privilegiata". Durante la giornata avremo occasione di trovare splendide calette ridossate, in prossimità della costa, dove dare fondo e se vorremo potremo rilassarci o dedicarci a bagni e snorkeling. La barca, che noi condurremo sotto l'esperta guida lello skipper, sarà uno yacht di circa 16 m di lunghezza.

”Bianca di muri a secco” è l’isola piatta dell’arcipelago ,l’isola che lascia i visitatori stupefatti di tanta luminosità ,di tanto candore… di tanto silenzio. Pianosa è affascinante per molti aspetti, il carcere che ha rappresentato per anni una realtà misteriosa.., una Natura forte che si sta riappropriando dei coltivi ormai abbandonati, una conformazione geologica ricca di fossili marini, una ricchezza d’acqua dolce che rende le piante della macchia mediterranea forti e rigogliose, un paese silenzioso e abbandonato ma ricco di forti verità. L’isola dai fondali meravigliosi ,dalla sabbia fine bianca, che per anni è stata “blindata” si apre a noi visitatori, per essere scoperta in mountain bike.

Tornati in continente ci addentreremo nella Maremma grossetana per percorrerne l'itinerario più lungo e suggestivo: quello che ci condurrà alla splendida baia di Cala di Forno, meta che dalla seconda metà di Giugno sino ad Ottobre resta cautelativamente vietata al pubblico per ragioni di sicurezza ambientale. Ginestre, cisti e rosmarini si alternano a macchia e a boschi di ginepri secolari, in un paesaggio con un mare indimenticabili.

In località "La Barca", nelle vicinanze di Alberese, inizia il nostro viaggio in canoa canadese in un tratto del fiume dalle sponde ricoperte da una fitta vegetazione di pioppi, ontani, olmi, salici. Poco più avanti, presso Spolverino, vedremo i resti di un ponte romano, chiamato "ponte del diavolo". Raggiunta Torre Trappola, che dista circa 3 km dal mare, il fiume si allarga; sugli argini che si fanno più bassi, la tipica vegetazione riparia cambia: pioppi e salici lasciano il posto a cespugli di lentisco, a filliree e tamerici. I terreni circostanti sono ricoperti prevalentemente da salicornieti, semisommersi nel periodo invernale e asciutti in estate, dove pascolano i bovini maremmani allevati allo stato brado.